lunedì 18 aprile 2011

Da un po' non vado a votare: sfiducia totale. Tutto sembra un gran calderone in cui, nella migliore delle ipotesi, ti devi turare il naso; rivendico allora il mio diritto di non scegliere in mezzo alla melma.
L'uscita di Pennacchi - caro amico prima di tutto - all'inizio mi è sembrata una fantastica provocazione culturale, necessaria a muovere le coscienze. Poi però, tra i vari tira e molla, è successo: l'ha fatto sul serio.
Ora c'è un gruppo nato dal nulla di persone di varia estrazione storico politica con le quali condivido valori. Valori universali, non economici. E non ideologici. Rimugino e mi dico: forse potrebbe bastarmi. Magari li voto. Poi mi dicono: “se vuoi puoi dire la tua, perché non ti candidi? Facciamo un laboratorio di idee condivise, per crescere insieme oltre le ideologie e per parlare di cose concrete”.
In realtà non me l'aveva mai chiesto nessuno, anche perché io non posso dare nulla in termini di scambi, né voti, né soldi, né visibilità. Cioè sono il classico personaggio che un politico può chiamare al massimo per fare numero (come si fa di solito). Però poi esce la storia dei blog, di tirare fuori idee nuove, di fare emergere il meglio che possiamo delle nostre sensibilità.
Dunque mi candido per mettere il mio nome e la mia faccia in un progetto forse utopistico che però è l'unico che mi dà un po' di speranza.
Chiariamo subito: io sono di SINISTRA, tendenzialmente comunista e contro le gerarchie. Sono per la costruzione del bene collettivo prima di quello individuale, rispettando chi, come alcuni (pochissimi) illuminati di destra, dà priorità all'individuo in un contesto di giustizia sociale. Sono convinto che lo sviluppo del paese passa per il miglioramento della condizione sociale collettiva, per l'innalzamento del livello culturale medio, per la massima mobilità sociale attraverso il lavoro.
Quello che ho visto a Latina da quando ho diritto di voto (da ventidue anni ormai) è invece un uniforme, appiattito, asfittico, sterile tentativo continuo di politicanti di auto affermarsi e accrescere il proprio potere con la prevaricazione dei diritti di ciascuno. A destra coltivando l'affermazione propria con l'affarismo rampante e a sinistra coltivando il proprio potere, tessendo reti totalmente lontani dalla gente (vedere le condizioni di tutti gli spazi pubblici comuni tanto per fare un esempio). Una medaglia con identiche facce.
A Latina c'è una crisi occupazionale spaventosa e precari a carrettate in ogni settore. Da quindici anni ormai le fabbriche chiudono a rotta di collo però non ho mai visto quello che una persona di buon senso si aspetterebbe: rappresentanti e tesserati di sinistra accampati davanti ai cancelli, incatenati, sollevazioni in grande stile (tranne sporadici casi ininfluenti o i movimenti di persone che, guardacaso, ora si candidano nella mia stessa lista). Invece no. Scrivanie, riunioni, comunicati, segreterie e poi cena al ristorantino, in taxi, magari con l'imprenditore che ti fa vedere la sua nuova fuoriserie. Demagogia? Sì. Un po' di sana rappresentanza del POPOLO senza voce che vota chi non lo rappresenta.
È il lavoro lo strumento dell'affermazione di ciascuno nella costruzione del bene comune; il lavoro è negato, però, generatore di ansie e di precarietà in questa provincia come in larghe parti di questa Italia.
Parliamo chiaro: quali sono i criteri generali di chi fa politica a Latina? La meritocrazia, il valore effettivo (misurato e misurabile) o la condivisione di una tessera (non valori o – almeno- ideologie) che favorisce una corsia preferenziale?
Sono costretto a fare questo viaggio, non mi darei pace se non lo facessi: io, di sinistra, con altri di sinistra insieme a gente di destra.
Per parlare molto fuori dai denti e per fare un esempio: devo essere contento della carne di porco che la destra ha fatto e fa di quel poco di patrimonio storico latinense, per favorire palazzinari d'ogni genere o di vedere alcune istituzioni pubbliche latinensi veicolo di scambio voto-posto di lavoro che fa la sinistra gestendo quel po' di potere che ha?
Hai voglia a parlare di valori, di buon senso, di ideologie, di bene comune: la verità è che troppo spesso chi si avvicina alla politica (o meglio a una tessera) lo fa per sé. Ronza intorno (senza dignità) a un politico fino a che non viene il suo turno di avvicinarsi alla greppia. È demagogia? Sì. Sto dalla parte del popolo debole, grazie.
Io lavoro nel campo dei beni culturali, sono archeologo: spesso, quando ci sono da fare interventi di divulgazione, mi si chiede di evitare le cose troppo complesse. “Deve capire anche il carrozziere!” mi dicono. Il problema è che si vuole far capire al carrozziere facendolo rimanere carrozziere, cioè senza dargli alcuna occasione di riscatto culturale e sociale. “Io sono quello che capisce, tu non puoi e non devi”. Si nega anche l'ovvio valore educativo al bene culturale, che è invece profondamente intrinseco alla sua natura (sennò non servirebbe nemmeno andare a scuola, studiare la storia, andare in gita coi compagni, andare al teatro, al cinema etc.)
Detto questo, che è la premessa dovuta a chi magari vorrà capirci qualcosa, devo dire solo: non faccio campagna elettorale, dunque non sarò eletto ma credo nella politica del merito, del buon senso di chi NON fa promesse. Non si fanno promesse, basterebbe dire: io mi candido a dare il mio contributo a costruire il bene comune, voglio andare lì e fare BENE il mio lavoro. Senza i “poi vediamo, tuo figlio...tuo zio potrebbe.. quel concorso... quel permesso di occupazione. È demagogia? Sì. Sto dalla parte del popolo. Con onestà e facendo bene il mio come tutti dovremmo.


Francesco Moriconi

P.S. Questa candidatura è dedicata a Fernando Graziano, mio caro amico scomparso prematuramente. Una delle persone più vere e sensibili verso il prossimo che abbia mai incontrato. Uno che faceva assai bene il suo lavoro ed era anche un grande pittore, pittore dell'anima. Ti abbraccio Nando.

2 commenti:

  1. Carissimo amico di mille serate, grazie per aver creato questo blog. Ci siamo persi un po di vista ma purtroppo è inevitabile quando si cresce... la tua idea ti rende onore, in quanto persona onesta e seria sei. Ritonando al tuo blog apprezzo il tuo sfogo(dovrebbe essere una voce all'unisono per rendere giustizia alla tua proposta)ma sono sicuro che le tue parole cominceranno a rimbombare molto velocemente. Demagogia... il problema è che il popolo non se ne accorge e spera che quel tunnel sretto e lunghissimo dove c'è la luce tanto attesa arrivi presto alla fine... ma sappiamo poi come va a finire... sono solo specchi riflessi... interminabilli. Sai che io sono di destra ma sono per le cose giuste dove ormai sembra che questa ambizione corre su due parallele. A presto e tanti auguri!!

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  2. Grazie Cri! COntinua a seguire e apostare quello che oensi, è importante. Un abbraccio.
    F

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